da lo spettacolo Il Cappotto – UniTeatro settima ed. 2021, foto di Ginevra Rosati

Comunicato stampa (Trieste, 7 aprile 2023): Le attività del Centro Universitario Teatrale di Trieste rischiano la sospensione.

La seduta del consiglio di amministrazione tenutasi in data 31/03/2023 ha sancito l’ultima parola sul finanziamento delle attività teatrali dell’Università degli Studi di Trieste: queste ultime non riceveranno alcun finanziamento da parte dell’Università degli Studi di Trieste nel 2023. Un duro colpo per la cultura all’interno di un’Istituzione che dovrebbe difenderla e promuoverla.

Il Centro Universitario Teatrale, che dal 1987 svolge le sue attività negli spazi dell’Università degli Studi di Trieste, e che da più di dieci anni anni riceve fondi dalla stessa per coprire parte delle spese necessarie a garantire lo svolgimento dei corsi di teatro per studenti universitari e la realizzazione della rassegna gratuita UniTeatro, rischia di trovarsi costretto alla sospensione delle attività.

Ogni anno l’Università degli Studi di Trieste pubblica un bando con il fine di distribuire fondi ad attività culturali e sociali a favore degli studenti. I progetti partecipanti vengono poi valutati dal Consiglio degli Studenti, che, tenendo conto di 7 di criteri di valutazione, assegna ad ognuno dei punteggi. Da più di un decennio il Centro Universitario Teatrale, grazie a questo bando, viene co-finanziato a favore dei corsi di teatro e della rassegna UniTeatro, permettendo la partecipazione a attività teatrali a un prezzo accessibile agli studenti universitari (20 euro al mese per 16 ore mensili).

Quest’anno però le attività presentate dal Centro Universitario Teatrale sono state escluse dai finanziamenti. Una prima graduatoria provvisoria vedeva le iniziative del CUT tra quelle ammesse a finanziamento, seppur con un punteggio significativamente inferiore a quelli degli anni passati. Nonostante nella mail alla quale era allegata la graduatoria provvisoria da parte del Consiglio Degli Studenti si facesse riferimento alla certezza del finanziamento, le attività del CUT sono state escluse dalla graduatoria definitiva di riparto fondi.

Il direttivo del Centro Universitario Teatrale ha perciò chiesto un incontro con il Consiglio degli Studenti e con il Rettore per ricevere adeguati chiarimenti riguardo i punteggi assegnati. Dall’incontro e dalla successiva analisi dei verbali è emersa la mancanza di trasparenza con cui questa decisione è stata presa; i punteggi assegnati durante la seduta del Cds per valutare quali attività fossero meritevoli di finanziamento sono stati dati, a detta dello stesso Presidente del Consiglio degli Studenti Massimo Miliani, in modo sommario. Basti vedere come, basandosi sugli stessi criteri, lo scorso anno il corso di teatro di primo livello abbia ottenuto un punteggio di 534 punti su 700, mentre quest’anno ne ha ottenuti 121. A nulla è valsa la richiesta del Presidente del CUT Marco Palazzoni di rivalutare le attività tenendo in considerazione tutti i 7 criteri stabiliti dal regolamento. L’unico risultato ottenuto è stata una seduta straordinaria del Consiglio degli Studenti che si è limitato a respingere il ricorso presentato: su 60 membri del Cds erano presenti in 11, 7 hanno espresso voto contrario e 4 si sono astenuti.

Il Direttivo del CUT, composto dal Presidente Marco Palazzoni, dal vicepresidente Tommaso Zanella, da Ilaria Santostefano, Alessia Vaglica e Andrea Chenich, sostiene che la cultura umanistica all’interno dell’Università degli Studi di Trieste viene fortemente penalizzata da queste decisioni, e si rivolge direttamente al Rettore Roberto Di Lenarda, chiedendo che intervenga “ristabilendo le giuste priorità di un Ateneo come quello di Trieste, che ha un’importanza chiave nella nostra società e nella nostra città. Le priorità dovrebbero essere quelle della cultura umanistica, della divulgazione scientifica e della commistione delle stesse, e non le feste e gli aperitivi, che invece nella graduatoria risultano tra le prime attività finanziate. L’Università deve investire nei punti mancanti, che sono cruciali per la crescita degli studenti”. Aggiunge inoltre: “ci auguriamo che il prossimo Consiglio degli Studenti, a breve alle elezioni, sia formato da persone con una maggiore considerazione del valore della cultura, tenendo presente anche che nel 2025 le vicine Nova Gorica e Gorizia saranno Capitale Europea della Cultura”.

Il Direttivo del CUT