Workshop di Butoh dance, danza delle tenebre

Periodo di svolgimento: giugno 2013

 

La Danza Butoh, creata dai danzatori giapponesi Tatsumi Hijikata e Kazuo Ohno, è anche conosciuta come Danza delle tenebre per la sua stranezza, per l’inafferrabile capacità di scivolare nel mistero inconscio dell’esperienza corporea e legata al movimento della percezione del Sé più recondito e profondo. Erano gli anni 20 quando Hijikata e Ohno andarono in Germania a conoscere le scuole di danza europee, studiando le influenze russe ad opera del Bolshoi o le avanguardie sperimentali della danza del Bauhaus con Xanti Schawinsky; circa 30 anni dopo, tornati in patria, basarono la loro prima opera su una novella di Mishima sul tema dell’omosessualità e la chiamarono “Kinjiki”, Colori proibiti.

Elena Boschi ha fatto emergere da ogni allievo una metodologia di allenamento fondata a partire dal proprio fisico, dalla propria individualità, poiché pensato nella sua irripetibile unicità. Una danza che non può essere insegnata, copiata o danzata; perché questo è il vero valore del Butoh, la sua universalità di linguaggio primordiale, pre-culturale, urgenza desiderativa e istintuale, la sua intangibile capacità di inglobare ogni movimento fisico in una creazione plastica irripetibile. Il Butoh mescola arte, teatro, danza, ed è per questo difficilmente collocabile all’interno del panorama artistico del balletto contemporaneo;  ai primordi di questa particolare danza i movimenti erano sperimentali, grotteschi, assurdi e mistici. Con i loro volti dipinti e le teste rasate crearono una frattura con il mondo della danza tradizionale e per questo furono criticati ed attaccati dalle scuole occidentali della danza. Era una rivolta radicale, opera di resistenza all’imperante modello occidentale.