Diana Höbel

Attrice, autrice e regista. Nata a Napoli nel 1973, diplomata alla Civica Scuola di Teatro Paolo
Grassi nel 1995, si è formata con Kuniaki Ida (maschera neutra ed espressiva, metodo Le
Coque), Maria Consagra (metodo Laban), Gaetano Sansone (tecniche di racconto), Emanuele De Checchi (canto e vocalità), Elisabeth Boeke (danza), Gabriele Vacis, Silvio Soldini, Thierry
Salmon. Si è perfezionata coi registi Mario Martone e Krystian Lupa.
In teatro ha sempre alternato, al lavoro da scritturata presso compagnie e Teatri Stabili nazionali e stranieri pubblici e privati, la creazione di progetti propri come autrice e interprete, su commissione di diversi enti: “Punto di fusione”, uno spettacolo di teatro civile sulla Ferriera di Trieste (prod. Teatro degli Sterpi, 2020), “Gerarchia e privilegio”, melologo da Primo Levi e
Hermann Langbein (prod. Istituto Italiano di Cultura di Lubiana e Amici della Musica di Modena, 2019), “Voci d’amore”, per gli Amici della musica di Modena, 2019; “Carmen” storia di una partigiana, per Fondazione Benetton, Treviso 2005; “Il piccolo libro di Anna Magdalena Bach” per Sagra Malatestiana, Rimini 2008; “Vulcano”, finalista premio Scenario 2001. Dal 2012 è attiva a Trieste dove realizza, con il duo indie Baby Gelido, spettacoli teatral-musicali intorno alla figura di James Joyce, prodotti dal Museo Joyce per il Blooms’s day, e biografie di personaggi legati alla città e di spessore internazionale: “Max Fabiani e l’anima del mondo”, biografia dell’architetto mitteleuropeo; “8558 Hack”, sulla vita dell’astrofisica; “Paolo Budinich e
i paradossi dell’avventura”, sul co-fondatore dell’ICTP – Centro Internazionale di Fisica Teorica – prod. SISSA. Questi ultimi sono stati poi prodotti da Radio Rai Uno Fvg in forma di radiodramma.
La collaborazione con la Sissa continua attualmente, come conduttrice di corsi di “Teatro/Scienza”.
In occasione di ESOF 2020 (Trieste Capitale Europea della Scienza), ha realizzato su commissione dieci brevi monologhi a tema scientifico da rappresentarsi nelle piazze cittadine.
Nel 2018 cura drammaturgia e regia de “Le Amanti”, di E. Jelinek (prod.Bonaventura), “Anche le pulci hanno la tosse”, di F. Tomizza (prod.La Contrada), Mary Rose di J. Barrie (prod. Cut).
In teatro ė stata diretta, tra gli altri, da Konstantin Bogomolov (“Delitto e castigo”, prod.Ert) ; Luca Ronconi (“Atti di guerra”, “Biblioetica”, prod. Tst 2005), Massimo Castri (“Così è, se vi pare”, “La presidentessa”, “Finale di partita”, Ert 2008-2012), Monica Conti (“Else” da la Signorina Else, Out Off, 1998; “Le mutande”, Ert 2012), Serena Senigallia (“Baccanti”, Atir 1997),
Janusz Wisniewski (Noah’s Ark, Poznan 2008), Gabriele Vacis (“Un canto per Torino, 1995), Thierry Salmon (“Attorno al pubblico”, 1994), Giulio Costa (“Micòl e le altre”, Ferrara Off 2014).
In cinema è ne “Il ragazzo invisibile” per la regia di Gabriele Salvatores, e in “Se chiudo gli occhi non sono più qui” di Vittorio Moroni. E’ “Santa Veronica” nella docufiction ”Il risveglio di un gigante”, per la regia di G. Ziberna (prod.Sine Sole Cinema); “Cento anni” di Davide Ferrario.